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mercoledì 18 dicembre 2019

La centesima scimmia:

Il biologo Lyall Watson, con il suo libro La Marea della Vita, introduce il fenomeno della centesima scimmia.

    Watson prese spunto da una reale ricerca sul comportamento di un gruppo di scimmie giapponesi.

    Alcune di queste scimmie avevano imparato spontaneamente a lavare le patate per eliminare la sabbia prima di mangiarle. Questa nuova conoscenza si diffuse nel gruppo molto lentamente e per imitazione, ma a un certo punto quando il numero delle scimmie raggiunse una certa soglia, la pratica si diffuse rapidamente all’intera comunità, superando anche le barriere naturali: si diffuse, infatti, anche su altre isole e sulla terra ferma. 

    Watson ipotizzò che il gruppo che lavava le patate era di 99 scimmie, e che quando la “centesima scimmia” aveva anch’essa imparato a utilizzare questa procedura, determinando così il raggiungimento di una determinata massa critica, essa induceva un cambiamento collettivo in tutta la specie. Pertanto se un numero sufficiente di persone cambia in meglio un comportamento e/o realizza una nuova consapevolezza creando una massa critica, si avrà una trasformazione pressoché istantanea del gruppo o dell’intera società.
                                            Il Cherubao Meravigliao

 

venerdì 6 dicembre 2019

Il Segreto:

Rhonda Byrne: «Un anno fa la mia vita stava andando a rotoli […] All’epoca non avrei mai immaginato che dalla più grande disperazione mi sarebbe arrivato il più grande dei doni. […]  Mi era stato concesso di mettere gli occhi su un Grande Segreto, il Segreto della vita. […]  Era incredibile vedere quante persone l’avevano conosciuto. Erano i grandi di ogni tempo […]  Incredula mi domandavo: «Perché non lo conoscono tutti?». Ero consumata da un ardente desiderio di condividere il Segreto con il mondo, così mi misi a cercare i miei contemporanei che ne erano a conoscenza. […].

Noi tutti lavoriamo con una forza infinita e governiamo la nostra vita secondo le stesse identiche leggi. Le leggi naturali dell’universo […].

Ovunque ci troviamo […] noi tutti lavoriamo con una sola forza, un’unica legge: l’attrazione!

Il Segreto è la legge di attrazione!

Tutto quello che entra nella tua vita vi è stato attratto da te, in virtù delle immagini che hai in mente. È quello che pensi.

Attrai a te qualunque cosa ti passi per la mente. […].

I più grandi maestri esistiti ci hanno insegnato che la legge di attrazione è la più potente dell’universo. […].

Religioni […], tradizioni ermetiche, […] antiche civiltà […], l’hanno trasmessa mediante i loro scritti e le loro storie. […]  Era già incisa sulle pietre nel 3000 a.C. […].

La legge è nata all’inizio dei tempi. C’’è sempre stata e sempre ci sarà.

È la legge che determina l’intero ordine dell’Universo, ogni momento della tua vita e ogni singola cosa da te sperimentata. Non importa chi sei o dove ti trovi, la legge di attrazione plasma ogni tua esperienza di vita, e lo fa attraverso i tuoi pensieri. […]

Tu sei il più potente magnete dell’Universo! Dentro di te c’è una forza magnetica più potente di ogni altra cosa al mondo, e questa imperscrutabile forza magnetica viene emessa per mezzo dei tuoi pensieri. […].

La legge di attrazione dice che i simili si attraggono, ragion per cui quando formuli un pensiero ne attrai contemporaneamente altri simili. […].

La tua vita attuale è un riflesso dei tuoi pensieri passati, che includono tutte le cose eccellenti, ma anche quelle che non ritieni particolarmente straordinarie. […].

Se riesci a pensare a quello che vuoi e farne il tuo pensiero dominante, finirai per farlo entrare nella tua vita. […]».

 
                        Il Cherubao Meravigliao

giovedì 28 novembre 2019

Alcune foto dei cristalli d'acqua di Masaru Emoto:



Interessanti sono anche gli studi del dottor Masaru Emoto:

«Mi appassionai e approfondii lo studio dell’acqua. Col tempo mi convinsi che l’acqua assorbiva informazioni. […]
Nel corso dei miei numerosi anni di ricerche, sono giunto alla conclusione che la qualità dell’acqua muta a seconda dell’informazione che essa riceve. […] Dovevo trovare una prova materiale a sostegno della mia idea. […]
Mi balenò in mente un’idea nuova: e se avessi congelato l’acqua e osservato i cristalli? […]
Giunsi, così, ad avanzare un’ipotesi:” L’acqua mostra cristalli di forme diverse a seconda dell’informazione che ha ricevuto”. […]
Per provarlo, misi dell’acqua in due bottiglie di vetro. Su una bottiglia incollai un’etichetta con su scritto “grazie” e sull’altra un’etichetta con la parola “sei uno stupido”, in modo che l’acqua potesse “leggerle”. L’acqua era la stessa in entrambe le bottiglie. Poi, congelai l’acqua di ciascuna bottiglia.
I risultati furono più che incoraggianti: l’acqua con la scritta “grazie” formò bellissimi cristalli esagonali, mentre l’acqua con la scritta “sei uno stupido” presentava solo frammenti di cristalli. […]
Verificammo, infatti, che l’acqua rispondeva alle parole positive formando bellissimi cristalli. Questi si aprivano come fiori, quasi a voler esprimere la loro gioia. Di fronte a parole negative, invece, non formavano alcun cristallo. […]
Nel corso delle mie ricerche, divenne evidente che la qualità dell’acqua migliora o peggiora a seconda dell’informazione che riceve. Questo mi indusse a credere che anche noi esseri umani veniamo influenzati dalle informazioni che riceviamo, perché il corpo di un adulto è composto per il 70% di acqua. […]
Dato che la qualità dell’acqua migliora o peggiora secondo l’informazione che le viene data, se ne deduce che noi umani, essendo composti in gran parte di acqua, facciamo bene a esporci soprattutto a informazioni positive. Se lo facciamo, possiamo guarire mente e corpo. In caso contraria, rischiamo di ammalarci.
In sostanza, noi siamo acqua. Bevendo acqua buona, ci manteniamo sani».

                    Il Cherubao Meravigliao
 
 

martedì 19 novembre 2019

Il Nuovo fa paura

Quanto è difficile spiegare alle persone cose nuove, parlare di spiritualità, di nuove scienze, di cose diverse da ciò che sanno ... diverse dal loro vissuto, dalle loro credenze, da ciò che gli è stato inculcato dai genitori, dalla società, dagli insegnanti. Siamo imbrigliati nei nostri paradigmi, da sistemi di credenze spesso mai verificate, mai messe in discussione. Non ci poniamo domande che ci aiutano a riflettere, a comprendere e ad andare avanti, come: “Chi siamo? Da dove veniamo? Cosa facciamo qui? Qual è il nostro ruolo? Cosa c’è di buono, cosa mi vuole comunicare o cosa posso imparare da ciò che mi accade?”

Oppure ci facciamo domande stupide, e a domande stupide non ci possono che essere risposte stupide.

  Socrate, più di duemila anni fa affermava: «Non sono importati le risposte che trovate, ma le domande che vi fate».

Crediamo di essere evoluti, di sapere tutto, in realtà sappiamo quello che ci è stato detto e insegnato, che è spesso falso e/o datato, ma soprattutto spesso mai verificato.

Chi sa molto, in realtà sa di non sapere nulla … siamo agli albori della conoscenza anche se siamo nel 2019 e la terra esiste da milioni di anni. Siamo restii e ci occorre tempo per cambiare opinione, per accettare il nuovo, per mettere in discussione tutto e tutti, per ascoltare persone che ci inviano nuovi messaggi, nuove teorie, nuove scoperte.

Scoperte che non dobbiamo accettare passivamente, occorre aprire gli occhi, ascoltare, verificare … come dice Gesù: «Chi ha orecchie per intendere intenda».

Gli innovatori vengono spesso, se non sempre, denigrati, derisi, presi per folli. Quasi nessuno capisce o ammette che essi cercano di portare nuove conoscenze, nuove consapevolezze, felicità, gioia e una migliore qualità di vita.

Arthur Schopenhauer: «Ogni cosa, prima che sia riconosciuta, passa attraverso tre stadi. Nel primo è derisa. Nel secondo è osteggiata. Nel terzo è considerata ovvia».  

                                                                 Il Cherubao Meravigliao                                            

sabato 16 novembre 2019

Da: 101 Storie Zen - Una tazza di tè.

«Nan-in, un maestro giapponese dell'èra Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professo­re universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.

Nan-in servì il tè.  Colmò la tazza del suo ospi­te, e poi continuò a versare.

Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi. «È ricolma. Non ce n'entra più!».

«Come questa tazza,» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?».

 
     Il mio scopo è quello di liberarci dalle catene mentali che ci tengono prigionieri fin dalla nascita.

Il Film Matrix non è solo un bel film di fantascienza, infatti dietro la finzione scenica spinta all’esasperazione c’è un’esortazione a liberarci dai preconcetti, dai pregiudizi e condizionamenti, dalle regole del sistema che ci rendono schiavi e ci fanno vivere in una realtà fittizia. Ci invita a svegliarci e finalmente diventare uomini liberi.

Neo dorme, ma in realtà è la sua coscienza, la sua essenza, che dorme. Questo è lo stato in cui noi tutti ci troviamo all’inizio del nostro cammino, della nostra ricerca. Pensiamo di essere svegli perché il nostro corpo è sveglio, ma in realtà dormiamo. Siamo troppo identificati con il mondo che ci circonda, con le nostre convinzioni, con ciò che ci hanno detto, con la nostra rabbia, con le nostre paure, con la smania di approvazione, di successo e di potere. Siamo pieni di preconcetti, di opinioni sbagliate soprattutto su chi siamo.   

Incapaci di assumerci la responsabilità della nostra vita facciamo sempre le stesse cose e così creiamo una vita sempre uguale. 

Nel film, Neo a un certo punto viene scollegato dal sistema e comincia il suo percorso, la sua crescita fino a diventare l’eletto. È ciò che possiamo fare anche noi, non più schiavi della società, dei condizionamenti, del giudizio altrui, delle regole, riscoprendo alla fine chi siamo veramente.

      Dal Film Matrix: Morpheus dice a Neo: «Che tu sei uno schiavo Neo. Come tutti gli altri sei nato in catene, in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. 

      Si può uscire da una gabbia solo se si è consapevoli di vivere in una gabbia.

                                                                  Il Cherubao Meravigliao


 

giovedì 14 novembre 2019


La scienza ora è là, dove da secoli si trovano i mistici.

La fisica quantistica, la fisica delle possibilità, studia le particelle più piccole dell’atomo, sostiene che “l’osservatore influenza direttamente il sistema osservato”.

Chi è l’osservatore? L’osservatore siamo noi, la nostra coscienza. 

Quindi siamo noi gli unici e soli responsabili di tutto ciò che vediamo, viviamo e sperimentiamo.

Ciò che immaginiamo in realtà lo siamo o lo diventiamo.  Le nostre credenze, i nostri pensieri, determinano ciò che siamo. Saremo amati? Avremo successo? Vivremo nell’abbondanza? Saremo felici? Se lo crediamo, se immaginiamo di esserlo, se viviamo come se lo fossimo, se siamo grati, se siamo fiduciosi, lo saremo. Tutto dipende da ciò che istalliamo nel nostro subconscio. Per cambiare la nostra vita è necessario cambiare il nostro pensiero, girarlo in positivo. Questo non significa non vedere le cose, significa vedere la soluzione, significa immaginare di avere già ciò che si desidera! 

Sentite con fede di possedere ciò che desiderate e ringraziate l’universo per questo, e prima o poi arriverà … per quale strada, non lo so, ma l’universo cospirerà per farci ottenere ciò che vogliamo e sarà lui a trovare la strada: le vie del Signore sono infinite.

 È fondamentale non lamentarsi e accettare con serenità e in modo incondizionato ciò che è, ciò che ci accade e nel contempo focalizzarsi sull’effetto che desideriamo ottenere e l’universo allineerà gli eventi in modo da condurci a quell’effetto. 

L’accettazione è un atteggiamento che dimostra una profonda consapevolezza e non rassegnazione.

     Pertanto occorre prima creare l’effetto desiderato e la causa si manifesterà. L’effetto precede sempre la causa. 

Dal Vangelo secondo Matteo 7:7: «chiedete e vi sarà dato […] 21:22 tutto quello che domandare nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato».
 
                                                      Il Cherubao Meravigliao

mercoledì 13 novembre 2019

Le convinzioni   

 Quante volte avevo letto che noi siamo gli unici creatori della nostra realtà, e che il mondo rispecchia ciò che siamo dentro, ma solo dopo svariati eventi sono riuscito a comprendere questi concetti fin dal profondo.

Sono le nostre convinzioni più profonde a determinare la vita che viviamo e i risultati che realizziamo: le nostre convinzioni hanno il potere di creare e di distruggere.

Nell’arco della nostra vita sviluppiamo un sistema di convinzioni personali che, nelle maggior parte dei casi, non sono generate da noi stessi né dalle nostre esperienze, ma sono frutto di ciò che ci hanno detto i genitori, gli insegnanti, i famigliari, gli amici, i media, la stampa, la società. Dette convinzioni non sono altro che sensazioni di certezza riguardo a qualcosa e fungono da filtro a tutte le nostre esperienze, ma soprattutto determinano i pensieri che abbiamo e le azioni che intraprendiamo nella nostra vita.

Il nostro potenziale è infinito, pertanto se non otteniamo dei risultati straordinari dipende proprio da come utilizziamo questo potenziale e noi lo utilizziamo proprio in base a ciò che crediamo.   

Ciò che crediamo sulla vita, su noi stessi, sugli altri, quale fiducia abbiamo negli altri e nell’opportunità che la vita ci offre, cosa crediamo di poter fare o non fare, quali paure abbiamo. Pertanto noi utilizziamo il nostro potenziale in base a ciò che crediamo e di conseguenza otteniamo risultati che confermano le nostre convinzioni, e più le confermeremo, più le rafforzeremo.

Le nostre credenze e convinzioni possono essere cambiate, possiamo sostituire quelle limitanti e improduttive con altre produttive e utili.

    Si può cambiare, si può ricominciare da zero. Si può scegliere, proprio qui e ora, di avere pensieri positivi abbandonando i vecchi schemi e le convinzioni negative. Solo così avremo il potere di creare una nuova vita.

    Molti di noi credono che i nostri pensieri siano il riflesso del mondo esterno, un riflesso di quello che accade. E se invece l’universo non fosse così? Se fossi tu con i tuoi pensieri a creare il tuo presente e il tuo futuro?
                                                                 Il Cherubao Meravigliao

martedì 12 novembre 2019

Metti in pratica quello che sai, amplia la tua zona di confort:

 Per esperienza personale ho constatato che sapere tante cose serve a molto poco, anzi, a zero.  Certo, il nostro ego ne può essere gratificato, possiamo fare bella figura con amici, parenti e conoscenti, ma dal punto di vista pratico, se non applichiamo ciò che sappiamo, nulla cambierà nella nostra vita.

Maxwell Maltz, nel suo libro Psicocibernetica, afferma: «Si possono imparare molte nozioni leggendo un libro, ma per “trarne esperienza” bisogna rispondere costruttivamente a esse, perché acquisirle semplicemente è un fatto passivo.  L’esperienza è attiva. Quando voi “fate esperienza” qualcosa accade all’interno del vostro sistema nervoso e nel nostro cervello».

L’essere umano tende a evitare i cambiamenti, le situazioni che lo mettono in discussione e a fuggire da tutto ciò che è nuovo, poiché in queste situazioni ha meno possibilità di controllare e padroneggiare gli eventi incorrendo nel pericolo di sbagliare, di fallire, di essere ferito, umiliato e giudicato. 

Ma per crescere dobbiamo uscire dalla nostra zona di confort, ovvero da quell’insieme di comportamenti, di pensieri, di abitudini, di luoghi, di persone e attività, che ci danno sicurezza perché conosciuti. Quando siamo all’interno della nostra zona di confort ci sentiamo al sicuro, come se fossimo in un’area protetta, mentre quando ne usciamo proviamo una situazione di disagio, di incertezza.

Dobbiamo sconfiggere le nostre abitudini.

Tendiamo a ripetere come fotocopie le nostre giornate: così passano settimane, mesi, anni. Per apprendere dobbiamo necessariamente uscire dalla zona di confort, esplorare nuove possibilità, accedere a nuove informazioni, sviluppare nuovi schemi di pensiero.

È solo nel disagio che c’è la crescita, che si imparano cose nuove ed è solo convivendo con questo disagio iniziale che si famigliarizza con esso e a poco a poco ciò che era nuovo, che ci infastidiva, che ci dava insicurezza, entra a far parte della nostra zona di confort, ampliandola.

                                                                                 Il Cherubao Meravigliao

lunedì 11 novembre 2019

Buongiorno:

ho intenzione di scrivere un nuovo libro per ampliare, approfondire e migliorare ciò che ho scritto nel mio primo libro: "Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me!"

Pertanto pubblicherò in questo "Blog" le mie nuove ricerche, gli approfondimenti, i miei pensieri, i Vostri commenti e suggerimenti … per poi riunire tutto nel mio secondo libro.

Il Cherubao Meravigliao

domenica 10 novembre 2019

INTRODUZIONE

Ero confuso e cercavo risposte alle grandi domande della vita. Chi siamo? Perché siamo qui? Dove andiamo?

Durante i miei primi 40 anni avevo letto pochissimi libri e spesso solo per obblighi scolastici. Un giorno, e credo che nulla avvenga per caso, mentre passeggiavo per Roma, vidi esposto nella vetrina di una libreria un volume che colpì la mia attenzione: Come Trattare gli Altri e Farseli Amici  di Dale Carnegie. Lo acquistai e lo lessi immediatamente.  

Non fu tanto questo libro in sé, ma la consapevolezza che non esistevano solo libri scolastici e romanzi, ma anche una vasta letteratura destinata alla crescita personale e spirituale: così negli anni novanta, cominciò il mio studio e la mia ricerca. Da allora amo la lettura, amo la formazione e tutto ciò che ritengo utile per la mia crescita personale e per il viaggio dentro e fuori di me.

«Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta».
                                                                                                              Socrate

In questi anni mi sono reso conto che un numero sempre crescente di persone è alla ricerca del “vero senso della vita, dello scopo supremo, della Felicità ...”.

Così con l'esperienza accumulata hp deciso di scrivere il mio primo libro: " Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me!"

Lo scopo di questo libro è appunto quello di aiutare tutti, compreso me stesso, a crescere, a eliminare la sofferenza dalle vite di ognuno di noi e a trovare il naturale stato di benessere che è per tutti un diritto di nascita.  

Il Cherubao Meravigliao